“Quando mi innamoro non capisco più niente poi inizio a vedere cose dell’altro che io non vedevo ma ho già fatto delle grandi stronzate quando lo capisco.”
L’ innamoramento non è l’amore.
L’innamoramento da un punto di vista evolutivo ha la funzione di attrarre due persone per portarle all’accoppiamento. E’ un meccanismo arcaico che si è mantenuto nell’evoluzione umana per garantire la continuità della specie (attenzione il mio non è un invito alla procreazione nella fase dell’innamoramento, arrivate in fondo all’articolo!!).
La chimica gioca un ruolo fondamentale: si attivano tutta una serie di sostanze ormoni e neurotrasmettitori che rendono l’innamoramento molto simile alla dipendenza da sostanze con ad esempio grande desiderio sessuale, bisogno impellente dell’altro, attivazione psicofisica, idealizzazione, il vedere dell’altro ciò che vuoi vedere, tutto rose e fiori e la sensazione di volare tre metri sopra il cielo. Dopamina, noradrenalina e feniletilamina a fiumi che poi nel passaggio all’amore vengono in parte sostituiti da altre sostanze soprattutto ossitocina nella donna e vasopressina nell’uomo che danno stabilità al legame e un appagamento diverso che nasce dalla cura verso l’altro più che dall’aspetto adrenalinico.
L’innamoramento è una fase vissuta e descritta spesso come una sorta di vacanza dal principio di realtà ma mi piace pensarla anche come fase in cui invece si ha la possibilità di vedere ciò che potrebbe proseguire nell’amore. Perché nell’innamoramento siamo portati a dare il meglio di noi, a pensare che tutto sia possibile, non solo perché vogliamo conquistare l’altro ma perché l’amore è apertura, vita, quindi ti fa tirare fuori tutta la tua vitalità come dice l’esperto Montanari. Ma se l’innamoramento fosse una condizione fondamentale nella coppia non ci sarebbero coppie che durano o ci sarebbero solo coppie che vanno avanti per paura di stare da sole o di lasciarsi. Perchè questa fase finisce, per qualcuno dopo 6-8 mesi, qualcuno dice fino ai 2 anni, credo non esista una regola valida per tutti, dipende anche da ogni singola coppia, i suoi ritmi, e dagli individui che la compongono.
Cosa intendo dire con questo? Due cose.
La prima che la vera sfida sta nel fatto di continuare a remare e spingere avanti la barca anche quando il vento dell’innamoramento inizia a cessare, perchè gli amori possono continuare a essere interessanti ( sto preparando un corso per chi interessato dove tratterò questi argomenti nel concreto per capire come continuare a far soffiare il vento) la seconda su cui voglio soffermarmi è la domanda che mi ha posto questa persona… rispondo cosi… attenzione alle scelte fatte sull’onda del momento basate solo sull’emozione!
Questa persona è reduce dal l’ennesima convivenza iniziata dopo 5 mesi e finita in 10 di mesi! Con tutta una serie di conseguenze legate al fatto che stavolta la persona con cui si è legata aveva già figli, quindi le conseguenze sono state un pò diverse dato che spezzare quel legame è stato più difficile essendosi lei legata a questi bambini.
Che dire?
Io sono una grande fan delle emozioni. Le emozioni ci spingono all’azione e quindi sono dei motori fondamentali, ma l’emozione per essere davvero utile come bussola non può non prendere in considerazione anche il cervello, la parte razionale, logica.
Come già affermato settimana scorsa sicuramente quando si diventa grandi non si aspettano magari anni e anni per una convivenza, il matrimonio o i figli, credo però che fare delle scelte importanti dopo pochi mesi sia veramente pericoloso, e si rischia di trovarsi pentiti.
Le scelte importanti sono soggettive (come sempre non c’è un metro universale in queste cose ) ma credo ce ne siano alcune più o meno condivisibili, ad esempio quelle dove ci vanno di mezzo terzi non responsabili, come presentare dei figli se si tratta di coppie separate, o scegliere subito di fare figli, ma anche le scelte che implicano progetti a lungo termine come convivenze o matrimoni.
Sicuramente la progettualità già all’inizio di una relazione è un indicatore positivo di interesse reale, ma deve essere una progettualità che ha senso con il momento che si sta vivendo quindi se frequenti una persona da tre mesi progettualità può essere programmare insieme un weekend o accordarsi su quando vedersi nella settimana, scegliere di andare al cinema insieme e decidere quale film vedere.
Questo per due ragioni: perché appunto come dicevo prima quando siamo innamorati siamo veramente un pò ciechi, quindi rischiamo di fare scelte utilizzando solo la parte più istintiva, emotiva e che ci fa vedere tutto edulcorato, due perché se una persona dopo pochi mesi è già dell’idea di fare dei passi così importanti forse lo sta facendo più per bisogno che per reale scelta e desiderio di voler fare quella cosa proprio con quella persona.
Esempio calato in questa situazione… il tuo bisogno è quello di avere a fianco qualcuno e di realizzare il tuo progetto/desiderio di famiglia. Allora se scegli solo sulla base del bisogno non importa con chi lo realizzi purchè lo realizzi. E questo è mooolto pericoloso. Rischi di usare seppur magari in modo inconsapevole l’altro come un mezzo per un fine/bisogno personale. E ritrovarti poi comunque infelice dato che la scelta di chi avere a fianco direi che fa la differenza! Un pò come se immaginiamo di avere tanta tanta fame, arriviamo in cucina e probabilmente non ci mettiamo a scegliere cosa mangiare, prendiamo la prima cosa commestibile per placare i morsi della fame. Senza chiederci di cosa abbiamo davvero voglia o cosa ci piace, cosa ci fa bene.
Scelta? Scusa ma l’amore non è quella cosa dove due si incontrano, scatta la scintilla poi lui va da lei, la corteggia, e vissero per sempre felici e contenti?
Ecco attenzione a quanto i film, i cartoni animati ci hanno condizionato! Si perchè non è vero che l’amore succede, capita, è tutta magia l’amore è anche scelta. Scelta che puoi fare solo quando hai chiaro chi sei e cosa vuoi. Poi si nell’amore ci sta bene un pizzico di follia! Ci deve essere una parte irrazionale, dove agisci di pancia, travolto anche dalla magia dell’amore! Quella parte che magari ti fa partire la sera tardi solo per poter vedere quella persona. O ti fa fare sorprese inaspettate, ti fa fa fare quelle pazzie che sono parte dell’amore!
Ci deve essere il cuore altrimenti diventa qualcosa di freddo, calcolato ma ci deve essere anche la testa. Con questo non voglio dire che dobbiamo avere delle certezze assolute per muovere dei passi, se stiamo ad aspettare che tutto sia perfetto non faremo mai niente… Ma prima di scegliersi e di fare dei passi importanti è fondamentale conoscersi, capire ad esempio quale attrazione mi spinge verso l’altro (già esistono tanti tipi di attrazione!), se davvero l’altro è la persona che “sta bene” al mio fianco, se ci sono valori simili e visioni simili della vita.
L’amore richiede tempo, autostima e conoscenza, di se stessi e dell’altro.